Momento solenne a Orsenigo, nella mattinata di sabato 25 Aprile, per le celebrazioni del 70° Anniversario della Liberazione d’Italia. In presenza delle Autorità Civili e Religiose, del gruppo Alpini e del Corpo musicale “La Trionfale”, i cittadini si sono raccolti attorno al Tricolore, in ricordo e in memoria di un evento storico carico di significato e di valore per il nostro Paese.
In occasione della ricorrenza la cerimonia ha preso il via con l’Alzabandiera presso la scuola elementare Ada Negri, con il proseguimento del corteo verso il Monumento degli Alpini, e a seguire al Monumento dei Caduti: il tutto accompagnato dalle note dei musicanti.
La data del 25 Aprile, che ricorda la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale, rappresenta una delle più importanti Festività civili della Repubblica Italiana, alla quale era doveroso dare il giusto tributo. Perchè doveroso è ricordare e perchè la consapevolezza e la memoria del passato possono insegnare come guardare al presente e al futuro…
A tale proposito sono particolarmente significative le parole del Sindaco, Mario Chiavenna, nel discorso tenuto presso il Monumento dei Caduti.
“Un evento che ricorda il sacrificio di chi spese la propria vita, uomini, donne ma anche adolescenti, per restituire la libertà a un paese allora lacerato dalla guerra… A LORO va il nostro grato ricordo. E’ opportuno ricordare, soprattutto nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo oggi, che Custodire le proprie memorie è essenziale per non perdere la speranza in un domani migliore. La Resistenza è un valore che non tramonta perché è stata una lotta di popolo in ogni sua sfumatura. Quando penso alla Resistenza penso anche ai tanti uomini e donne che, sotto le bombe degli aerei ed in piena guerra civile, continuarono a combattere la loro guerra quotidiana: la guerra contro lo sfruttamento e la povertà, che combattevano coltivando faticosamente campi od azionando macchinari industriali dentro fabbriche. Quando penso alla Resistenza penso alle migliaia di donne italiane, la cui Resistenza si concretizzò nel tentativo, spesso disperato, di crescere da sole i propri bambini, coi loro padri e mariti lontani a combattere una guerra che non era la loro guerra, in paesi che non erano il loro paese. Quando penso alla Resistenza penso ai tanti uomini e donne che in mezzo alle infinite avversità della guerra, continuarono disperatamente, quotidianamente, a far funzionare le loro piccole aziende familiari, unica fonte di sostentamento per le loro famiglie in momenti tanto difficili. Simbolicamente abbiamo voluto trasporre questa interpretazione della Resistenza al nostro presente che vuole dare una sfumatura diversa alle celebrazioni del 25 Aprile. Una sfumatura che ci consente di apprendere dal passato per meglio affrontare il presente e sviluppare il futuro”
E da qui il rimando a quella che oggi è una guerra economica e finanziaria e il pensiero a chi la vive e la subisce, inevitabilmente…
“La dedica di questo 25 aprile 2015 non va solo alle vittime di allora ma anche alle vittime di oggi: le persone che non ce la fanno più a Resistere e come ci racconta la cronaca, arrivano persino al suicidio; le famiglie che stringono la cinghia per arrivare a fine mese; gli onesti servitori di uno stato; i lavoratori, gli imprenditori e infine, se me lo consentite, le Amministrazioni Comunali, che ogni giorno debbono districarsi tra i tagli del bilancio e dalla cinica burocrazia. La giornata del 25 aprile, dunque, vale da esortazione a non dimenticare. Non dimenticare come sia stato possibile, nel Ventesimo secolo, porre così duramente a repentaglio le regole fondamentali della civile convivenza umana. Oggi occorre che lo spirito di responsabilità ed impegno, portato nei primi anni della nostra Repubblica con la libertà appena conquistata, ritorni e che ci si spenda per una politica equilibrata, onesta e responsabile. Una politica che si distingua nel trovare al proprio interno l’altruistico coraggio di creare opportunità di crescita e sviluppo per tutti. La storia si ripete e così come dopo la guerra si è tornati alla democrazia mi auguro che dopo la crisi dell’economia mondiale, anche nel nostro paese possa rinascere la percezione positiva di un futuro di opportunità di crescita e sviluppo per tutti...”